ANNI ’30
In uno dei decenni più creativi e raffinati del XX secolo, tra avanguardia e ritorno all’ordine, si intrecciano cubismo e art deco, surrealismo e metafisica, dadaismo e realismo. Sono gli anni di Bauhans e Le Corbusier, di Marlene Dietrich e Greta Garbo, di Fred Astaire e Ginger Rogers.
ANNI ’40
Dalla ristrettezza nasce la voglia di trasgredire e dall’impedimento, la novità. Arte e cultura si animano di nuovi segni. E’ il momento in cui afferma la passione per il bel vestire: rifioriscono le sartorie e lo stile dei nuovi dandy italiani diventa celebre in tutto il mondo.
ANNI ’50
Gli anni mitici dell’ottimismo, della rinascita e dell’opulenza. Roma è la capitale della Dolce Vita e del glamour italiano nel mondo. Aumenta il tenore di vita, nascono i grandi magazzin, crescono i consumi. E mentre il cinema si intreccia con la vita, la cultura va a spasso con i flash dei paparazzi, l’esistenzialismo francese fa amicizia con il rock&roll americano: tutto è nuovo, ma gli schemi sociali e i ruoli sono ancora quelli tradizionali.
ANNI ’60
Gli anni psichedelici in cui le cose cominciano a cambiare davvero. Il primo uomo sulla luna, la minigonna di Mary Quant, i Beatles, i fiori nei cannoni, la filosofia, la politica: è un decennio rivoluzionario, simbolo di un’epoca nuova, piena di contraddizioni, ribellioni e contrasti. Tutto è permesso e messo in discussione, nella ricerca di un mondo migliore, più libero.
ANNI ’70
Difficile arrivare dopo il carisma e gli ideali degli anni ’60. Un decennio che appare più sfumato, anche se eclettico e ricco di contaminazioni interessanti. La moda tende a diventare un fenomeno di massa e si afferma come tendenza, con risultati non sempre felici dal punto di vista del gusto e della qualità.
ANNI ’80
Da Wall Street al “work hard”: la scalata al successo detta nuove leggi e il mondo si riempie di manager. Le promesse dell’elettronica diventano realtà e si diffondono tra la gente. Sono gli anni del “voglio di più”, nasce l’edoismo e il culto del corpo, la ricerca del trendy. Il mondo acquista velocità e perde il suo bipolarismo fino alla caduta del muro di Berlino.
ANNI ’90
Sono anni strani, tra gli accenti mistici della New Age, l’affermazione del consumismo e la concretezza tecnologica. Internet si afferma e l’incorporeità delle relazioni diventa imperante. In questo contesto a.testoni non si snatura e rimane portavoce del motto “lavorare con lentezza”, sfugge alla serialità, all’indifferenziazione produttiva, mantenendo intatta la filosofia delle origini.
ANNI 2000
Un futuro carico di promesse vede la nascita e l’affermazione della globalizzazione. Epoca di scambi interculturali. La comunicazione mette in relazione tutti con tutto, specialmente in rete, dove le infinite possibilità di espressione preparano il campo a nuove, impensabili idee. I costumi si trasformano, la parola d’ordine sembra essere “allargare i confini” superando i limiti dell’angusto.
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